Soprattutto nelle regioni meridionali d’Europa, le varie civiltà che si sono susseguite ,hanno avuto una relazione molto lunga ed estremamente complicata con l’umile pianta di cannabis infatti, la canapa è stata una delle prime piante coltivate sia per usi alimentari, tessili e medici fino ad arrivare al giorno in cui è stata proibita ed oggi ci troviamo in una situazione di stallo in cui molti governi l’hanno legalizzata ma sotto forma di sostanza light, appunto la cannabis CBD che contiene valori inferiori allo 0.03% di THC.
I benefici del fumo di cannabis CBD
Dalle ricerche emergenti sui potenziali benefici medici del CBD, si sono evinte prove scientifiche concrete per la sua efficacia nel trattamento di diverse, innumerevoli patologie croniche come nel caso dell’epilessia in cui il cannabidiolo riduce le convulsioni.
In modo non scientifico ma in chiave fai-da-te, tanti i consumatori nel mondo che utilizzano il CBD a scopo medico, soprattutto nei casi di persone afflitte dalla depressione, dall’ansia, dall’insonnia e dal dolore cronico come nel caso dell’artrite reumatoide.
Purtroppo però, fino al momento in cui la scienza non si pronuncerà in modo definitivo e concreto in merito alle capacità mediche della pianta di cannabis CBD, non si avranno indicazioni maggiori in base al dosaggio giornaliero, concentrazione di principio attivo o altre indicazioni che fanno si che la cannabis diventi un farmaco naturale a tutti gli effetti.
Modi di assunzione della cannabis CBD
Esistono molti modi per assumere il CBD, infatti innumerevoli sono i modi per fumarlo, sotto forma di infiorescenze della pianta oppure si può assumere per via topica o per via orale.
Partendo dal presupposto che il CBD è il principio attivo della cannabis sativa e che, appunto, si tratta di un vegetale, si possono preparare una miriade di prodotti per mezzo di diverse lavorazioni.
Il metodo evergreen resta sempre l’assunzione per combustione, attraverso il classico Joint, rollando infiorescenze sbriciolate oppure attraverso strumenti appositi come il Bong, il Cilum, la pipa, ecc. ma nulla vieta la possibilità di estrarre l’olio per creare topici, olii essenziali ed altre tipologie di prodotti anche per l’impiego in cucina.
Vantaggi dell’inalazione
Quando la cannabis CBD viene inalata, attraverso i polmoni, il principio attivo della pianta raggiunge il cervello per mezzo del sangue e successivamente sotto forma di sangue viene inviato al fegato affinché venga depurato e separato dalle tossine raccolte. Questo processo rende l’inalazione il metodo più veloce per la somministrazione di cannabis CBD.
In campo para-medico, per esempio, fumare cannabis CBD è molto utile per impattare problematiche come nausea, dolori acuti e ansia, proprio per la velocità in cui l’organismo recepisce la sostanza.
Fumare vs. Svapare cannabis CBD
Sebbene il fumo di cannabis non sia associato al cancro ai polmoni, ci sono problematiche di salute associate all’inalazione di qualsiasi tipo di fumo perché l’alto contenuto di anidride carbonica dettato dalla combustione tende a saturare i polmoni richiedendo loro un maggiore sforzo e occludendo i bronchi.
La vaporizzazione, rispetto al fumo, ha un esordio leggermente più lento ma facilita un migliore assorbimento poiché il dispositivo emette vapore di sola cannabis CBD senza alcuna sostanza terza presente nella tradizionale cartina o nel tabacco come detto in precedenza.
Sia il fiore che l’olio possono essere vaporizzati, ma ci sono pochissime ricerche sugli effetti dei concentrati di olio assunti per vaporizzazione. Gli estratti di olio di cannabis CBD avranno diversi profili di terpeni e cannabinoidi rispetto alle piante di cannabis da cui derivano. Del resto, l’infiorescenza è sempre uno dei prodotti più scelto dai consumatori abituali anche per via della possibilità di avere il controllo ottico del prodotto.
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