Il CBD è una sostanza non psicoattiva contenuta nella pianta di cannabis. È stata ampiamente studiata per i suoi effetti antiossidanti, antinfiammatori e neuroprotettivi. Con l’aumentare della popolarità dei nuovi prodotti al CBD, adesso in circolazione si vede una varietà di cibi e bevande come caffè, cioccolatini, biscotti e caramelline contenenti cbd.
Come utilizzarlo in cucina
Come molte altre sostanze prodotte dalla cannabis, anche il CBD è liposolubile. Dal momento che per cucinare si utilizzano spesso alimenti grassi di varia natura, sarà semplice aggiungere il CBD nelle nostre ricette preferite. Possiamo aromatizzare con il CBD gli ingredienti grassi, come olio o burro, ed usarli per insaporire i piatti salati (come salse, stufati e condimenti), oppure utilizzando grassi più neutri, come l’olio di cocco, per realizzare dolci e biscotti.
In cucina con l’olio di cbd
Cucinare con questi oli è molto semplice ma, dal momento che le temperature elevate danneggiano i cannabinoidi, è essenziale evitare di esporre l’olio di CBD ad un calore eccessivo. Dunque sarebbe meglio aggiungere l’olio a fine cottura. Se invece si tratta di un piatto freddo, l’olio può essere aggiunto in qualsiasi momento.
Usare Sempre Olio di CBD di Alta Qualità
Se invece si ha intenzione di cucinare con l’olio di CBD, bisogna assicurarsi di utilizzare un prodotto di alta qualità, realizzato da un produttore affidabile. Gli oli di CBD ottenuti con ingredienti scadenti o con procedure inadeguate potrebbero risultare meno efficaci, e contenere persino tracce di pesticidi, sostanze inquinanti, batteri, funghi ed altri agenti nocivi per la salute.
Cucinare con la pianta
Quando si cucina con fiori di cannabis ricchi di CBD, dobbiamo innanzitutto decarbossilare (approfondiamo avanti) le cime. Questo processo trasforma CBDA, THCA ed altri acidi cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis viva nelle sostanze che associamo comunemente alla cannabis (CBD, THC, ecc).
Dopo aver decarbossilato i fiori ricchi di CBD, dovremmo estrarre i principi attivi al loro interno, miscelandoli ad un olio vettore o un ingrediente grasso, da utilizzare per cucinare. Molte persone utilizzano sia il burro che l’olio di oliva o di colza, ma è possibile usare qualsiasi altro grasso alimentare. Non dobbiamo far altro che cuocere le cime decarbossilate nel grasso prescelto, a fuoco basso, per circa 3 ore. Dopodiché, filtriamo il composto e lasciamolo raffreddare prima di mescolarlo agli altri ingredienti della ricetta.
Cos’è la Decarbossilazione
Come accennato in precedenza, la decarbossilazione consente di attivare le molecole naturalmente presenti nei fiori di cannabis. Senza entrare nei dettagli tecnici, è sufficiente sapere che il calore applicato durante questa procedura spezza i legami di carbonio nell’acido cannabidiolico (CBDA), e nei precursori chimici di CBD, THC ed altri cannabinoidi.
Quando si fuma o vaporizza la cannabis, la decarbossilazione avviene automaticamente appena accendiamo il dispositivo o aspiriamo una boccata da uno spinello o un braciere. Quando cuciniamo con la cannabis, invece, dobbiamo agevolare il processo di decarbossilazione, in modo da ottenere gli effetti desiderati dai nostri piatti aromatizzati alla ganja. La tecnica migliore consiste nel tritare grossolanamente i fiori ricchi di CBD, depositarli su un vassoio ricoperto di carta da forno e riscaldarli a bassa temperatura (110–120°C) per 30–40 minuti. Quando nella nostra cucina si sarà diffuso il tipico odore della marijuana, sarà quello il momento in cui la decarbossilazione è avvenuta con successo.
Conclusioni
Cucinare con la cannabis legale, abbiamo visto che è relativamente semplice e gustoso. Il suo aroma intenso, oltre ad offrire un piacevole gusto, offre esperienze sensoriali le quali spesso vengono utilizzate nell’alta cucina. Acquistarla ormai è divenuto semplice sia nei negozi fisici che sul web, ma come tutte le spezie è importante acquistarla di una buona qualità per questo è bene affidarsi a persone qualificate che la vendono e la trattano.
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